Oggi il Coronavirus, ieri il Colera. Due malattie diverse in due epoche diverse anche se in entrambi i casi si tratta di un morbo, che si diffonde rapidamente tra le persone, e sa espandersi in vaste aree geografiche su scala planetaria, coinvolgendo di conseguenza gran parte della popolazione mondiale, in entrambi i casi comunque sono pandemie di origine asiatica
Nel corso del XIX secolo il colera imperversò in diverse città d’Italia e d’Europa nel 1855 colpì la nostra regione, era l’anno delle Apparizioni Mariane a Porzus. Anche la frazioncina di Attimis pagò dazio con la tremenda infezione che causò la morte di 20 persone, e circa altrettante nella vicina Clap (Faedis) tra esse il cappellano don Giuseppe Costaperaria guida spirituale di entrambe le comunità. Oggi, come ieri, anche i sacerdoti in prima fila hanno pagato con la morte il tanto prodigarsi per gli ammalati colpiti dalla ferocia dei virus. Don Giuseppe è stato definito “sacerdote semplice e buono” come sta scritto nell’atto di morte, conservato nell’archivio della parrocchia di Attimis che tra l’altro si legge …“è stato colpito dalla malattia per aver assistito i suoi colerosi”..
Si racconta che a Porzus, l’epidemia di colera cessò subito dopo le apparizioni di Maria alla piccola Teresina Dush, mentre in altre aree limitrofe perdurò nel tempo addirittura in forma più grave. Secondo alcune ricostruzioni, la Madre celeste chiese a Teresa di esortare i compaesani a pregare, a non bestemmiare e a onorare le feste, anche per porre fine alla terrificante epidemia e a evitare che malattie così gravi si riproponessero in futuro. “I porzusani del tempo, – racconta don Vittorino Ghenda – curatore del santuario mariano, si affidarono alla protezione e alla benevolenza della Madonna, e per grazia ricevuta nel 1887 fecero fare un quadro a Lorenzo Bianchini, pittore friulano con l’immagine della Madonna, chiamandola “Salus Infirmorum – Salute degli Infermi”.Inoltre fu istituita la Festa della Madonna della Salute celebrata fino a pochi anni fa. Una ricorrenza che sarà riproposta il prossimo 23 maggio – continua don Vittorino – sarà un giorno di preghiera, affideremo alla Vergine Maria la guarigione di tante malattie che affliggono in ogni latitudine il mondo.
Quest’anno inoltre ricorre il 166° anniversario delle Apparizioni mariane e il 151° genetliaco della morte della veggente Teresa Dush (Suor Maria Osanna), per l’occasione il Gruppo di Lavoro del Santuario Mariano sta pensando di trasmettere in diretta sui canali social la S. Messa per dare la possibilità di assistere alla celebrazione a quanti non possono salire nel paesino montano. Inoltre, per far contro alla pandemia del Covid-19 è stata composta una speciale preghiera di affidamento a S. Maria di Porzus, (Salute degli infermi).